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LE MANS ’66 – LA GRANDE SFIDA

Domenica 24 novembre: ore 21:00

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Genere: Azione, Drammatico

Regia: James Mangold

Attori: Christian Bale, Matt Damon, Jon Bernthal, Caitriona Balfe, Noah Jupe, Josh Lucas, JJ Feild, Tracy Letts, Ray McKinnon, Marisa Petroro

Paese: USA

Durata: 152 min

Distribuzione: 20th Century Fox Italia

Sceneggiatura: Jez Butterworth, John-Henry Butterworth, Jason Keller

Fotografia: Phedon Papamichael

Carroll Shelby è il pilota che nel ’59 ha vinto la 24 ore di Le Mans, la più ardua delle gare automobilistiche. Quando scopre di non poter più correre per una grave patologia cardiaca si dedica a progettare e vendere automobili. Con lui c’è il suo fedele amico e collaudatore Ken Miles, dotato di uno spiccato talento per la guida, ma anche di un carattere complicato. Insieme accetteranno la sfida targata Ford di sconfiggere la Ferrari e si batteranno per vincere una nuova 24 ore di Le Mans, contro tutti, a bordo di un nuovo veicolo messo a punto da loro stessi. Il coraggio uno non se lo può dare, insegnava Manzoni. Lo stesso accade per il talento: o c’è, o non c’è. La tecnica si può affinare, ma la straordinarietà di saper eccellere in qualcosa è una peculiarità che appartiene solo alle viscere di una persona e nulla può scalfirla. È il caso di Ken Miles, pilota nell’anima prima che sulla pista, capace di battere puntualmente i suoi stessi record. Irascibile, testardo, per nulla diplomatico, vanta volto scavato e carisma di Christian Bale, alla sua ennesima interpretazione magistrale. Pochi come lui, vale la pena ribadirlo, riescono a dar vita a personaggi incredibilmente distanti tra loro e renderli puntualmente credibili e memorabili, che siano di fantasia come Batman o tratti dalla storia come Dick Cheney in Vice e questo stesso pilota di cui restituisce tutta la ruvidità del carattere e l’umanità, cimentandosi per altro in un delizioso accento inglese (un peccato si perda nella versione doppiata).
Miles è l’emblema del campione, colui che a testa bassa, con umiltà, porta avanti la sua vita – una moglie, un figlio, un’officina da seguire – ma non rinuncia alla passione e, appena gli viene data la possibilità, dietro a un volante sa correre per trovare la sua rivincita.
Tratto da storie vere, il film si rivela una metafora interessante della lotta, molto attuale, tra talento e marketing: vale di più un cavallo di razza o il più addomesticabile e fotografabile di tutti? Miles/Bale risponde in pieno al primo profilo e per nulla al secondo, per questo la grande industria non lo ritiene all’altezza, “non è un uomo Ford”, dicono al suo amico e sponsor Carroll Shelby.